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First Step 10 Edizione

 

Tracce Materiali

 

Mostra bipersonale di Marco Chemello e Lorenzo Favaron (Accademia di Belle Arti di Verona – coordinamento Marta Ferretti)

 

con il supporto curatoriale di Veronica Pasetto, Marianna Perazzoli ed Elisa Perina (Università degli Studi di Verona – coordinamento Jessica Bianchera)

 

27 – 30 Novembre 2019

 

Talk Pubblico Sabato 30 Novembre 2019, ore 11:00

 

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CS ITA / PR ENG

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Fino al 30 Novembre
Visits: thu> sat 3p.m./7p.m.

 

Dal 27 al 30 novembre la Galleria A + B di Brescia ospita Tracce Materiali, bipersonale di Marco Chemello (1998) e di Lorenzo Favaron (1996), studenti dell’Accademia di Belle Arti di Verona selezionati per il progetto First Step che è giunto alla sua decima edizione. La mostra si svolge con il supporto curatoriale di Veronica Pasetto, Marianna Perazzoli ed Elisa Perina.

La memoria diviene parte integrante dell’arte di Marco Chemello, il quale riesce a lasciare una testimonianza dell’attesa e ad imprimere sulla tela emozioni della sua infanzia, stati d’animo che scaturiscono da una ricerca volta alla rievocazione virtuale -attraverso l’arte- del legame oramai perso con il padre. Le larve una volta utilizzate per pescare, vengono ora immerse nel colore ad olio e lasciate sulla tela così che con i loro movimenti creino dei percorsi segnici che richiamano la pittura dell’espressionismo astratto, ma in cui l’ego dell’artista è assente. Nelle opere intitolate “Larvae paintings” l’occhio può perdersi tra legami che si creano e mutano ad ogni sguardo, sinapsi neuronali che svelano un’intimità ed un senso di infinitezza in grado di espandersi oltre i limiti fisici della tela, entrando in dialogo con lo spettatore che viene coinvolto in un silenzio meditativo nell’intento di ripercorrere il passaggio della larva

Il lavoro di Lorenzo Favaron racconta una ricerca che innesca ed osserva la metamorfosi degli elementi: terra, aria, fuoco, acqua diventano gli strumenti che, nelle mani dell’artista, mutano la loro forma e ci permettono di assistere ad una trasformazione continua, che oscilla costantemente tra il vitale e l’artificiale. Servendosi di materiali diversi (cemento e legno in primis), nelle sue sculture Lorenzo Favaron comunica un’attenzione particolare nei confronti della natura, e di una natura portata al suo limite: il materiale, sfinito dalla tensione provocata dall’artista, a tratti si condensa, a tratti confessa la propria assenza, in una fluttuazione continua tra pieno e vuoto, tra presenza e mancanza.